Vinitaly 2015 ha ospitato quest’anno oltre 170 aziende produttrici di
vino certificate bio, sei provenivano dalla Regione Marche: l'azienda
agrobiologica San Giovanni, la cantina Offida e la società agricola Ciù
Ciù, tutte nel Comune di Offida (Ascoli Piceno), la società agricola
Pievalta a Maiolati Spontini (Ancona) e l'azienda vinicola Costadoro a
San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno).
Oggi, tra i prodotti biologici possiamo dunque annoverare anche il vino.
… ma cosa significa “Vino biologico”? Lo abbiamo chiesto ad alcuni
esperti, intervenuti ai “Giovedì del Gusto” organizzati a Milano da
Regione Marche per presentare le eccellenze enogastronomiche
marchigiane.
Il vino biologico è un prodotto che deriva da un metodo di coltivazione
con regole ben precise, che esclude l’uso di antiparassitari o concimi
chimici di sintesi.
Per la fertilizzazione dei terreni, ad esempio, sono impiegati concimi
organici, e per la difesa delle coltivazioni da parassiti, si agisce
preventivamente rinforzando le piante (ad esempio con concimazioni
equilibrate), in modo diretto con trattamenti antiparassitari di origine
naturale (es. rame, zolfo, estratti di piante, ecc.) o impiegando la
lotta biologica (uso di organismi viventi antagonisti dei parassiti).
La differenza tra vino “tradizionale” e biologico è sostanzialmente
nell’assoluta mancanza di sostanze chimiche. Contiene inoltre più
sostanze utili per l’organismo umano, come il resveratrolo che numerose
ricerche scientifiche hanno dimostrato essere un protettivo per il
sistema cardiocircolatorio.
Perché dunque scegliere un vino prodotto con uve ottenute da Agricoltura
Biologica? Perché è sinonimo di qualità, genuinità e perché tutela la
salute del consumatore e dell’agricoltore, rispettando e salvaguardando
l’ambiente.
Finalmente l’8 febbraio 2012, il Comitato per la regolamentazione
sull’Agricoltura Biologica dell’Unione Europea (SCOF – Standing
Committee on Organic Farming) ha votato una legislazione comunitaria
europea specifica che normasse la trasformazione delle uve a vino
biologico. Dal 1 agosto 2012 è entrato in vigore il nuovo Regolamento
che, oltre a normare tutte le tecniche di vinificazione biologica,
permette di confezionare i vini dichiarando in etichetta “vino
biologico” e non più “vino da uve biologiche” e la possibilità di
utilizzare il logo europeo che identifica il prodotto biologico in tutto
il mondo.
giovedì 29 ottobre 2015
lunedì 19 ottobre 2015
FRUTTA: TUTTI I COLORI DELLE MARCHE Le novità di un settore tra Biologico, Biodiversità e Lotta integrata
Interessante
tema quello affrontato ai “Giovedì del Gusto” di Regione
Marche, “la Frutta”, che rappresenta un felice esempio di
connubio tra tradizione, innovazione e ricerca, sempre con
l’obiettivo di offrire prodotti buoni, sani, certificati.
Forte
è il legame tra territorio, prodotti e agricoltori: fiore
all’occhiello è la Filiera dei produttori della pesca della
Valdaso, come pure la pesca di Montelabbate, nella zona di Pesaro,
entrambe certificate Qm – Qualità garantita dalle Marche, il
marchio nato per creare un rapporto basato sulla fiducia tra
produttore e consumatore, con la garanzia della Regione Marche.
Per
promuovere queste produzioni, la Regione Marche si è impegnata nel
sostenere progetti di sinergia sia con il contesto
ricettivo-turistico, sia nel mondo della ristorazione collettiva,
per diffondere sempre più largamente la conoscenza di questi
prodotti davvero unici.
Nell’ambito
dell’incontro è stata presentata la frutta di stagione “pronta
all’uso”, che può essere consumata più comodamente, perché già
tagliata e confezionata, ma senza alcun conservante. Come ben
evidenziato nell’intervento della rappresentante di Altagamma, è
proprio la stagionalità a fare la differenza, perché la frutta è
raccolta, processata, lavata e messa nelle vaschette nel suo momento
migliore.
Confezionata
sotto vuoto, con la sola aggiunta di anidride carbonica, questa
frutta può essere conservata fino a sette giorni.
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